23ott21:00TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTEil musical
Testo Howard Lindsay e Russel Crouse Musica Richard Rodgers Liriche Oscar Hammerstein II Compagnia dell’Alba con Carolina Ciampoli, Gabriele de Guglielmo, Fabrizio Angelini e i ragazzi Von
Testo Howard Lindsay e Russel Crouse
Musica Richard Rodgers
Liriche Oscar Hammerstein II
Compagnia dell’Alba con Carolina Ciampoli, Gabriele de Guglielmo, Fabrizio Angelini e i ragazzi Von Trapp
Scene Gabriele Moreschi
Regia e coreografie Fabrizio Angelini
Tutti insieme appassionatamente è un film musicale diretto da Robert Wise e tratto dalla celebre commedia musicale teatrale The Sound of Music di Rodgers e Hammerstein, ispirata a La famiglia Trapp (The Story of the Trapp Family Singers), romanzo autobiografico di Maria Augusta Von Trapp.
Il film, una delle pellicole più viste al cinema, ha avuto un grande successo anche grazie alle musiche di Richard Rodgers, tra cui la famosissima My favorite Things. Tra i brani si ricordano Quindici anni, quasi sedici, Edelweiss, Le cose che amo di più, Il suono della musica e due classici per l’infanzia come Do-Re-Mi e Il pastore solo. Il film è stato candidato a dieci Oscar, vincendone cinque: migliore film, regia, colonna sonora, montaggio e sonoro.
In Italia il musical è stato portato sulle scene dalla Compagnia della Rancia per la regia di Saverio Marconi nella stagione 2005-06 con Michelle Hunziker e Luca Ward e nella stagione 2006-07 con Alberta Izzo e Davide Calabrese.
La trama – Maria è una novizia cresciuta in un convento di Salisburgo alla fine degli anni Trenta. Il suo carattere esuberante spinge la Madre superiora a mandarla come istitutrice nella casa del Capitano Von Trapp, vedovo, per badare ai suoi sette figli. Maria riesce a creare un legame molto forte con i bambini grazie anche alla musica e contemporaneamente si innamora del capitano. Anche lui si accorge di provare gli stessi sentimenti e decide di rompere il fidanzamento con la baronessa Elsa Schraeder e di sposare Maria. Durante la loro luna di miele, però, l’Austria viene annessa nei territori della Germania nazista. Il capitano Von Trapp, tornato a casa, riceve l’ordine di servire la marina tedesca: ma l’amor di patria prevale su tutto, e il capitano organizza la fuga della famiglia in Svizzera con l’aiuto fondamentale delle suore del convento.
(Lunedì) 21:00
TEATRO CIRCUS
Via Lanciano, 9 - 65122 Pescara
24 ottobre 2017 17:00
07nov21:00UN BORGHESE PICCOLO PICCOLOtratto dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami
con Massimo Dapporto e Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Fabrizio Coniglio, Federico Rubino Musiche originali Nicola Piovani Scene Giuseppe Di Pasquale Costumi Sandra Cardini Adattamento e regia
con Massimo Dapporto
e Susanna Marcomeni, Roberto D’Alessandro, Fabrizio Coniglio, Federico Rubino
Musiche originali Nicola Piovani
Scene Giuseppe Di Pasquale
Costumi Sandra Cardini
Adattamento e regia Fabrizio Coniglio
Perché riprendere un capolavoro del passato e riproporlo nel nostro tempo? Una semplice spinta commerciale o forse una storia tremendamente attuale?
Un borghese piccolo piccolo è un romanzo straordinario di Vincenzo Cerami da cui è stato tratto, in un secondo tempo, il capolavoro cinematografico di Monicelli. Il romanzo, che diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di agghiacciante attualità. La peculiarità del romanzo è la tinta grottesca, che si cerca di ripercorrere nell’adattamento di Fabrizio Coniglio, con cui Cerami descrive le umili aspirazioni del protagonista Giovanni, il borghese piccolo piccolo. Quella che metteremo in scena sarà infatti una tragicommedia che nella prima parte regalerà momenti di comicità a tratti esilarante. Il Borghese piccolo piccolo è Giovanni Vivaldi, un uomo di provincia che lavora al ministero, il cui più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui Giovanni lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al figlio. Le aspirazioni, il desiderio di raggirare le regole che una società democratica e civile impone, sembrano quasi connaturate nell’animo di ogni cittadino italiano.
La Scorciatoia o la raccomandazione è avvertita dalla nostra società come qualcosa di necessario per sopravvivere: forse, in fondo, non crediamo più nella possibilità di essere tutti uguali di fronte alla legge e nelle pari opportunità di emancipazione sociale ed economica. Questo è lo snodo più fortemente attuale della storia che metteremo in scena. Racconteremo questo grande romanzo classico con il sorriso, che solo i grandi autori come Vincenzo Cerami hanno saputo e sanno ancora regalarci. Per questo motivo ci affidiamo all’arte di un grande interprete del nostro Teatro: Massimo Dapporto, capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo, regalando grande umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi.
(Martedì) 21:00
TEATRO CIRCUS
Via Lanciano, 9 - 65122 Pescara
8 novembre 2017 17:00
12dic21:00L’ANATRA ALL’ARANCIAdal testo “The Secretary Bird” di William Douglas Home
versione francese Marc Gilbert Sauvajon traduzione Luca Barbareschi con Luca Barbareschi e Chiara Noschese e con Gerardo Maffei, Margherita Laterza e la partecipazione di Ernesto
versione francese Marc Gilbert Sauvajon
traduzione Luca Barbareschi
con Luca Barbareschi e Chiara Noschese
e con Gerardo Maffei, Margherita Laterza
e la partecipazione di Ernesto Mahieux
Scene Tommaso Ferraresi
Costumi Silvia Bisconti
Luci Iuraj Saleri
Dramaturgia Nicoletta Robello Bracciforti
Regia Luca Barbareschi
L’anatra all’arancia è una bellissima storia universale di un uomo e di una donna e di come il protagonista si inventi un modo per riconquistare la moglie che lo ha tradito e che amava, architettando un piano per dimostrarle che lui è il suo unico amore anche dopo 25 anni – racconta Luca Barbareschi.
Spettacolo cult del teatro comico, titolo emblematico di quella drammaturgia che suscita comicità con classe e attraverso un uso sapiente e sottile della macchina teatrale, la pièce viene proposta in questa stagione in una moderna edizione, impreziosita da un cast di primi nomi: Luca Barbareschi – che firma anche la regia – Chiara Noschese, Ernesto Mahieux, Gerardo Maffei e Margherita Laterza animeranno l’ingranaggio della commedia sostenendo il ritmo e la vorticosa energia dello spettacolo con la precisione di una partitura musicale.
Questa commedia ha una profondità ed un’intelligenza straordinarie – spiega il regista – ha la stessa potenza di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” ma, a differenza del testo di Albee, ha una struttura narrativa molto divertente, che aiuta a veicolare concetti profondi con la risata. Ho riadattato la scrittura usando due grandi scienze, la psicologia e l’antropologia, studiando atteggiamenti, movimenti e nevrosi che caratterizzano le nostre abitudini.
Gilberto e Lisa sono una coppia sposata da venticinque anni; più che dal logorio della routine, il loro ménage è messo in crisi dalla personalità di lui, egoista, egocentrico, incline al tradimento, vittima del proprio essere un clown che finisce per stancare chi gli sta intorno. Esasperata, Lisa si innamora di Volodia, tutto l’opposto del marito, un russo di animo nobile, un romantico sognatore che ha scelto di trascorrere la sua vita in Lucania. Punto sul vivo, Gilberto studia una strategia di contrattacco e organizza un week-end a quattro, in cui Lisa e il suo amante staranno insieme a lui e alla sua attraente segretaria, Chanel Pizziconi, un misto tra scemenza e genialità. Il tutto sotto gli occhi di un sempre più interdetto cameriere, un cechoviano personaggio che, come una sorta di fantasma, si aggira per la casa e si rivelerà il deus ex machina della storia.
L’imprevedibile piano di Gilberto, che al principio sembra sgangherato, è ricco di imprevisti e colpi di scena che si susseguono fino all’ultimo istante. Una vicenda leggera e piacevole che conquista lo spettatore con la simpatia dei personaggi, le soluzioni effervescenti e mai banali, i dialoghi gustosi e irresistibili ma mai privi di eleganza e, naturalmente, l’interpretazione degli attori che in simili gioielli della concezione comica trovano un banco di prova per nulla scontato.
Ciò che muove il meccanismo di questa storia è l’incomprensione, l’egoismo, non la gelosia. Parliamo di una macchina perfetta, di dialoghi d’autore, in cui si scandaglia l’animo umano e le complesse dinamiche di coppia – prosegue Barbareschi. E aggiunge, l’happy ending arriva benefico dopo due ore di spettacolo durante le quali la psicologia maschile e quella femminile permettono al pubblico di identificarsi con i protagonisti. Una volta riconosciuti i propri errori e quelli del partner, Gilberto e Lisa affermano ‘noi due non sarà mai perfetto lo sai, ma sarà noi due’.
La commedia, scritta nei primi anni Settanta, è opera dello scozzese Williams Douglas Home, poi adattata dal celebre autore teatrale francese Marc Gilbert Sauvajon. Del 1973 è un’edizione rimasta storica, diretta e interpretata da Alberto Lionello al cui fianco recitava Valeria Valeri. Celebre è anche la versione cinematografica che vantava l’interpretazione di Ugo Tognazzi e Monica Vitti, nei panni della coppia protagonista con la regia di Luciano Salce.
Non ho voluto rifarmi ai vecchi modelli ma sicuramente mi ritrovo negli straordinari artisti che prima di me hanno affrontato questi ruoli, per tempi comici e per il sottile cinismo. Sono felice di mantenere la tradizione riprendendo un modello che è diventato un cult. Del resto la comicità è una medicina meravigliosa per elaborare il “dolore”.
(Martedì) 21:00
TEATRO CIRCUS
Via Lanciano, 9 - 65122 Pescara
13 dicembre 2017 17:00
24gen21:0010 PICCOLI INDIANI ...E NON RIMASE NESSUNO!due atti di Agatha Christie
con Giulia Morgani, Pierluigi Corallo, Caterina Misasi, Pietro Bontempo, Leonardo Sbragia, Mattia Sbragia, Ivana Monti, Luciano Virgilio, Alarico Salaroli, Carlo Simoni Progetto artistico Gianluca Ramazzotti e Ricard Reguant
con Giulia Morgani, Pierluigi Corallo, Caterina Misasi, Pietro Bontempo, Leonardo Sbragia, Mattia Sbragia, Ivana Monti, Luciano Virgilio, Alarico Salaroli, Carlo Simoni
Progetto artistico Gianluca Ramazzotti e Ricard Reguant
Scene Alessandro Chiti
Costumi Adele Bargilli
Regia Ricard Reguant
Siamo nel 1939, l’Europa è alle soglie della guerra. Dieci sconosciuti per vari motivi sono stati invitati su una bellissima isola deserta. Arrivati nelle camere, trovano affisse agli specchi una poesia “Dieci piccoli indiani”. La filastrocca parla di come muoiono, uno dopo l’altro, tutti i dieci indiani. Una serie di morti misteriose infonde il terrore negli ospiti dell’isola, che iniziano ad accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione. L’assassino si nasconde tra di loro. Forse il romanzo più cupo della scrittrice probabilmente a causa proprio degli echi della guerra che di li a poco si sarebbero fatti sentire. Ma è grazie a questa cupezza che la scrittrice da sfogo ad una vicenda piena di intrigo e suspense che trova il suo apice in un finale tra i più elettrizzanti e spiazzanti mai scritti. L’uso della filastrocca infantile, ribadisce il clima angosciante che pervade tutto il romanzo e che si manifesta tra i due poli contraddittori della colpa e dell’innocenza. La stessa filastrocca come definisce il critico inglese Falzon “E’ un’arma a doppio taglio, aiuta a creare quell’atmosfera magica e surreale, quella regressione infantile verso una vacanza nell’irrazionale e allo stesso tempo scandisce, con il suo ritmo inesorabile, la minaccia di morte che incombe su ciascun personaggio. Tutti professionisti sicuri di se e della solida posizione sociale che viene messa in discussione dal preciso momento in cui sbarcano sull’isola”. Nel 1943 la Christie si accinge ad adattare il romanzo per il palcoscenico che rimase in cartellone a Broadway per 426 repliche. L’opera teatrale differisce dal romanzo nel finale, in quanto, la Christie non voleva dare al pubblico un finale cosi altamente drammatico specie in quegli anni, cosi decise di cambiarlo con un lieto fine ma pensandolo oggi risulta un po’ deludente e frettolosamente pasticciato. Per questo motivo per la prima volta nella storia della commedia e in accordo con la Aghata Christie Limited, siamo riusciti ad ottenere il finale come nel romanzo del 1939 con lo stesso svolgimento mozzafiato che siamo certi incontrerà i favori del pubblico e renderà giustizia ad un adattamento operato dalla stessa Christie degno dei migliori drammaturghi teatrali.
(Mercoledì) 21:00
TEATRO CIRCUS
Via Lanciano, 9 - 65122 Pescara
25 gennaio 2018 17:00
13feb21:00MASSIMO LOPEZ & TULLIO SOLENGHI SHOWscritto da Massimo Lopez e Tullio Solenghi
con la Jazz Company diretta da Gabriele Comeglio Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano insieme sul palco dopo 15 anni, come due vecchi amici che si
con la Jazz Company
diretta da Gabriele Comeglio
Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano insieme sul palco dopo 15 anni, come due vecchi amici che si ritrovano, in uno Show di cui sono interpreti ed autori, accompagnati dalle musiche live della Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio.
Ne scaturisce una scoppiettante carrellata di voci, imitazioni, sketch, performance musicali, improvvisazioni ed interazioni col pubblico.
Tra i vari cammei, l’incontro tra Papa Bergoglio e Papa Ratzinger, in un esilarante siparietto di vita domestica, i duetti musicali di Gino Paoli e Ornella Vanoni e quello più recente di Dean Martin e Frank Sinatra, che ha sbancato la puntata natalizia di “Tale e Quale Show”.
In quasi due ore di spettacolo, Tullio e Massimo, da “vecchie volpi del palcoscenico”, si offrono alla platea con l’empatia spassosa ed emozionale del loro inconfondibile “marchio di fabbrica”.
(Martedì) 21:00
TEATRO CIRCUS
Via Lanciano, 9 - 65122 Pescara
14 febbraio 2018 17:00
22feb21:00DON CHISCIOTTEda Miguel de Cervantes
con Peppe Barra e Nando Paone Adattamento Maurizio De Giovanni Musiche Patrizio Trampetti Scene e costumi Marta Crisolini Malatesta Regia Alessandro Maggi Pietra miliare del romanzo
con Peppe Barra e Nando Paone
Adattamento Maurizio De Giovanni
Musiche Patrizio Trampetti
Scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
Regia Alessandro Maggi
Pietra miliare del romanzo moderno, il capolavoro della letteratura mondiale di Miguel de Cervantes “Don Chisciotte”, nella riscrittura di Maurizio De Giovanni, già autore di numerosi racconti e romanzi e padre del commissario Lojacono de “I bastardi di Pizzofalcone”, va in scena, con gli esplosivi ed eclettici Nando Paone e Peppe Barra nei panni del bizzarro hidalgo spagnolo e del suo fido scudiero Sancho.
Un viaggio inconsueto, ironico e profondo, alla ricerca di una identità posseduta e ogni volta riscoperta nell’immaginario del romantico e nobile principio del bene contro il male, combattuto ad ogni costo, a colpi di duro sarcasmo e disarmante coraggio.
E’ la bizzarra impresa dell’eroe “senza macchia e senza paura” che, fedele alla sua incontrastata passione per la lettura che lo ha indotto alla follia, si decide a rivivere di persona tutte le gesta eroiche che la letteratura gli ha suggerito. Accompagnato da Sancho, concreto e pragmatico personaggio che egli designa suo compagno di avventure, intraprende un viaggio di passione e idealismo in cui utopia e realtà rappresentano i confini di un mondo tragico e comico al tempo stesso, grottesco, folle e appassionato.
Nel caotico, dolorante, esilarante e fecondo scenario di un secondo dopoguerra, immaginato dalla penna di De Giovanni, i personaggi muovono i loro passi, riflettono sulle proprie realtà, si configurano come presenze salvifiche di un incontrastato mondo marcio, in un gioco di immaginazione e roboante creatività.
Con la regia di Alessandro Maggi, di forte visione evocativa e ricca di suggestioni, lo spettacolo si propone come una sottile inchiesta che conduce acutamente ad una riflessione su sé stessi e sul mondo tout court, attraversato, ieri come oggi e domani, da perenni e universali controversie che, in ogni epoca, si fanno specchio della società contemporanea.
(Giovedì) 21:00
TEATRO CIRCUS
Via Lanciano, 9 - 65122 Pescara
23 febbraio 2018 17:00
05mar21:00QUELLO CHE NON HOcon Neri Marcorè
con Neri Marcorè e Giua, Pietro Guarracino, Vieri Sturlini (voci e chitarre) Canzoni di Fabrizio De Andrè Arrangiamenti musicali Paolo Silvestri Scene e costumi Guido
con Neri Marcorè
e Giua, Pietro Guarracino, Vieri Sturlini (voci e chitarre)
Canzoni di Fabrizio De Andrè
Arrangiamenti musicali Paolo Silvestri
Scene e costumi Guido Fiorato
Drammaturgia e regia Giorgio Gallione
“Quello che non ho” è un affresco teatrale che, utilizzando la forma del teatro canzone, cerca di interrogarsi sulla nostra epoca, in precario equilibrio tra ansia del presente e speranza del futuro.
Ispirazione principale di questo percorso sono le canzoni di De Andrè (in particolare del concept album “Le nuvole”) e le visioni lucide e beffarde di Pier Paolo Pasolini, apocalittiche, visionarie profezie (contenute nel poema filmico “La rabbia”) che raccontano di una “nuova orrenda preistoria”, che sta minando politicamente ed eticamente la società contemporanea.
Ci serviremo per questo di storie emblematiche, quasi parabole del presente, che raccontano (anche in forma satirica) nuove utopie, inciampi grotteschi e civile indignazione. Storie di sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente, di esclusione, di ribellione, di guerra, di illegalità, rilette con un filtro grottesco, ghignante e aristofanesco.
Come può un artista, un intellettuale, raccontare a chi non l’ha vissuto cosa è stato il nostro tempo? Una volta chiesero a un direttore d’orchestra, Furtwangler: “Quanto dura il concerto di Mozart che lei dirigerà stasera?” E il direttore rispose: “Per lei dura quarantadue minuti… per chi ama la musica dura da 300 anni!”
Stiamo producendo orrori e miserie, ma anche un tempo fatto di opere meravigliose, quadri, musica, libri, parole. Eredità e testimonianza della civiltà umana sono le frasi di Leonardo “seguiamo la fantasia esatta”, di Mozart “siamo allievi del mondo”, di Rameau “trovo sacro il disordine che è in me”, di Monet “voglio un colore che tutti li contenga”, di Fabrizio De Andrè “vado alla ricerca di una goccia di splendore”, fino alle utopiche provocazioni di Pasolini “è venuta ormai l’ora di trasformarsi in contestazione vivente”.
Così viaggiando “in direzione ostinata e contraria” si favoleggia del Sesto continente, un’enorme Atlantide di rifiuti di plastica (grande 2 volte e mezzo l’Italia) che galleggia al largo delle Hawaii; di evoluti roditori, nuovi padroni del mondo, che inaugurano il regno di Emmenthal (…dopo Neanderthal); di surreali, realissime interrogazioni parlamentari che lamentano la scomparsa di Clarabella (?!) dai gadget dell’acqua minerale; di guerre civili causate dal coltan, minerale indispensabile per far funzionare telefonini e playstation, di economia in “decrescita felice” che propone la pizza da un euro (una normale margherita, grande però come un euro…), costruendo così un mosaico variegato di storie canzone che si muove tra satira, racconto e suggestione poetica.
Nelle ultime stagioni Neri Marcorè ha molto frequentato il teatro musicale, esplorando tra l’altro Gaber e i Beatles e costruendo spettacoli che guardano sia al teatro civile che alla bizzarra giocosità del surreale. Con “Quello che non ho” siamo di fronte a un reinventato esempio di teatro canzone (sostenuto e arricchito in scena da tre chitarristi/cantanti dal talento virtuosistico) che, ispirandosi a due giganti del nostro recente passato prova a costruire una visione personale dell’oggi. Un tempo nuovo e in parte inesplorato in cerca di idee e ideali.
(Lunedì) 21:00
TEATRO CIRCUS
Via Lanciano, 9 - 65122 Pescara
6 marzo 2018 17:00
04apr21:00TEMPI NUOVIscritto e diretto da Cristina Comencini
con Ennio Fantastichini e Iaia Forte e Marina Occhionero e Nicola Ravaioli Scene Paola Comencini Costumi Antonella Berardi Tempi nuovi mette in scena un nucleo
con Ennio Fantastichini e Iaia Forte
e Marina Occhionero e Nicola Ravaioli
Scene Paola Comencini
Costumi Antonella Berardi
Tempi nuovi mette in scena un nucleo familiare investito dai cambiamenti veloci e sorprendenti della nostra epoca: elettronica, mutamento dei mestieri e dei saperi, nuove relazioni. Un terremoto che sconvolge comicamente la vita dei quattro personaggi: un padre, una madre e i due figli e li pone di fronte alle contraddizioni, alle difficoltà di un tempo in cui tutto ci appare troppo veloce per essere capito ma in cui siamo costretti a immergerci e a navigare a vista. Giuseppe è uno storico che vive circondato da migliaia di libri, carico di tutto ciò che ha studiato e scritto. Il figlio Antonio vola invece leggero nella sua epoca fatta di collegamenti rapidi e senza legami col passato, tranne quando deve scrivere il compito sulla resistenza e ha bisogno del sapere del padre. Sabina è la moglie di Giuseppe, una giornalista che ha seguito un corso di aggiornamento sull’elettronica, per imparare a dare una notizia in tre righe e non essere sbattuta fuori dal giornale, e si sente per questo, come ripete spesso al marito, moderna. Clementina è la figlia maggiore della coppia che vive fuori casa e che ha in serbo per i due genitori, che la credevano felicemente fidanzata con Davide, una notizia che metterà a dura prova la modernità di Sabina. Ma un grande colpo di scena prepara anche Giuseppe nel finale ai suoi familiari, perché non vuole essere l’unico a portare tutto il peso del passato e della Storia: “Volevate fare faticare solo me, portare tutto il peso di quegli oggetti con le pagine? Mentre voi tranquilli, leggeri, veloci, giovani… No, non ci sto!”
(Mercoledì) 21:00
TEATRO CIRCUS
Via Lanciano, 9 - 65122 Pescara
5 aprile 2018 17:00